e-Commerce: meno resi grazie alla realtà aumentata

donna che fa reso

Il mondo dell’e-commerce sta vivendo una rapida evoluzione, trainata dall’innovazione tecnologica e dalle mutevoli esigenze dei consumatori. Tra le sfide più significative che i rivenditori online si trovano ad affrontare, la gestione dei resi occupa un posto di primo piano. Questo fenomeno non solo impatta negativamente sui profitti, ma comporta anche notevoli costi ambientali legati al trasporto e allo smaltimento dei prodotti restituiti.

In questo scenario, emerge una soluzione promettente: la realtà aumentata. Questa tecnologia, che fonde il mondo reale con elementi digitali, sta rivoluzionando il modo in cui i consumatori interagiscono con i prodotti online prima dell’acquisto. Offrendo la possibilità di “provare” virtualmente gli articoli, l’AR promette di ridurre significativamente il divario tra le aspettative del cliente e la realtà del prodotto ricevuto.

La situazione dei resi on-line: i dati

L’espansione dell’e-commerce ha portato con sé una sfida crescente: la gestione dei resi. Questo fenomeno sta assumendo proporzioni sempre più rilevanti, con Euromonitor International che prevede un aumento del 20% dei tassi di reso nei prossimi due anni.

L’impatto dei resi non si limita alle operazioni quotidiane degli e-shop, ma si estende a tutta la filiera del commercio digitale. Dal punto di vista economico, il costo medio di un reso per il rivenditore oscilla tra il 15% e il 30% del prezzo d’acquisto originale. A livello globale, si stima che i resi gravino sui negozi per circa 550 miliardi di dollari annui.

Tuttavia, il problema non è solo finanziario. Il fenomeno ha serie implicazioni ambientali. In Europa, si consumano circa 26 kg di prodotti tessili pro capite all’anno, di cui 11 kg vengono scartati. Sebbene parte degli indumenti usati venga esportata fuori dall’UE, la maggioranza (87%) finisce incenerita o in discarica. Questo processo contribuisce significativamente all’aumento delle emissioni di CO2, a causa di trasporti e imballaggi superflui.

I resi sono ormai una realtà consolidata nell’economia dell’e-commerce. La sfida attuale è trovare un equilibrio tra la convenienza offerta dagli acquisti online e una maggiore attenzione all’ecologia.

Realtà aumentata: ecco come può risolvere il problema dei resi

La realtà aumentata (AR) sta emergendo come una soluzione innovativa per affrontare il crescente problema dei resi nel commercio elettronico. Inizialmente utilizzata per creare rendering 3D di prodotti, questa tecnologia si è evoluta fino a consentire la sovrapposizione digitale sugli individui, permettendo di “provare virtualmente” gli articoli prima dell’acquisto.

Durante la pandemia di COVID-19, l’AR ha dimostrato la sua utilità consentendo ai clienti di testare prodotti come il make-up in modo igienico e sicuro. Questa pratica si è consolidata, e oggi numerosi marchi, sia nel settore del lusso che nello streetwear, offrono prove virtuali dei loro prodotti.

Uno dei principali vantaggi dell’AR nel contesto dell’e-commerce è la sua capacità di ridurre le discrepanze nelle taglie e nelle aspettative di vestibilità, che sono tra le cause più comuni di resi. Inoltre, può contribuire a limitare il fenomeno del “bracketing“, ovvero l’acquisto di multiple taglie dello stesso capo con l’intenzione di restituirne la maggior parte.

Un’innovazione particolarmente promettente è la possibilità di personalizzare un manichino virtuale in base alle proprie misure corporee. Questa funzionalità è particolarmente utile per visualizzare come capi aderenti o con tagli particolari si adatterebbero al proprio fisico. Gli ultimi sviluppi tecnologici permettono addirittura di simulare il movimento e la caduta dei tessuti sul corpo, offrendo un’esperienza di prova virtuale sempre più realistica.

L’implementazione di queste soluzioni di AR può portare a una significativa riduzione dei resi, migliorando l’esperienza d’acquisto del cliente e al contempo riducendo i costi e l’impatto ambientale associati alle restituzioni.

Realtà aumentata applicata all’e-commerce: è davvero efficace?

L’integrazione della realtà aumentata nel settore dell’e-commerce sta dimostrando di essere non solo innovativa, ma anche incredibilmente efficace. I dati recenti forniti da Shopify sono particolarmente illuminanti: si è registrato un aumento del 94% nei tassi di conversione quando i clienti hanno interagito con elementi di AR durante il processo di acquisto.

Ancora più rilevante per il problema dei resi è il fatto che il 66% degli acquirenti che utilizzano l’AR si dimostra meno propenso a restituire gli articoli acquistati. Questo dato indica chiaramente che l’AR sta contribuendo a colmare il divario tra le aspettative dei clienti e la realtà del prodotto, riducendo così uno dei principali motivi di reso.

Le proiezioni future sono altrettanto promettenti. Si prevede che entro il 2025, tre quarti della popolazione avrà in qualche modo interagito con l’AR. Tuttavia, gli esperti sottolineano che per massimizzare il suo potenziale, l’AR non dovrebbe essere implementata isolatamente, ma piuttosto come parte di un’esperienza omnichannel integrata e fluida.